mercoledì 28 marzo 2012

TAG: Donna sicura...

Ho visto questo Tag in diversi video e blog e ho deciso di rispondere anche io. È un argomento serio e molto importante e scambiarci opinioni, consigli ed esperienze mi sembra una cosa utile.

1.Ti ritieni sicura nella città dove vivi?
Io vivo in un paese abbastanza piccolo dove si conoscono tutti, quindi mi sento abbastanza sicura. Mi capita di tornare a casa di sera tardi da sola e la cosa non mi preoccupa particolarmente.
Però quando vado all’università a Roma è tutta un’altra storia! Forse sarà colpa dell’abitudine a un paese tranquillo, ma durante il tragitto sui mezzi(treno+metropolitana+autobus/a piedi=2 ore) per raggiungere la facoltà non mi sento per niente sicura! C’è tanta gentaccia in giro!

2.Hai mai riflettuto prima d'ora sulla eventualità di dover "tirar fuori le unghie", se pur fisicamente svantaggiata, in caso dovessi fronteggiare un aggressore?
Si ci ho pensato, come credo ci abbia pensato chiunque. Ci immaginiamo la scena ma ovviamente non si può mai sapere cosa succederebbe se realmente ci trovassimo in una situazione di aggressione.

3.Ti è mai capitato di trovarti in una situazione pericolosa o di doverti confrontare fisicamente con un uomo?
Per fortuna non ho mai dovuto affrontare fisicamente un uomo, però mi sono capitate situazioni spiacevoli…
 Una tra tante mi è capitata circa 3 anni fa quando ho dovuto frequentare un corso all’università che si svolgeva dalle 18 alle 20 ed era inverno, quindi quando uscivo dalla facoltà era completamente buio! Sul viale che dovevo percorrere per arrivare alla stazione della Metropolitana i pochi bar/negozi erano già chiusi e non c’era anima viva. Ogni tanto sentivo solo qualche apprezzamento in un italiano con accento non ben identificato… ma fin qui “tutto bene”, finchè una sera, salita sulla metropolitana semivuota mi metto seduta e alla fermata successiva salgono due ragazzi che si scambiano occhiate e frasi (con accento dell’est Europa, quindi incomprensibili per me) e poi si mettono in piedi davanti a me quasi a bloccarmi il passaggio. Ho mantenuto la calma autoconvincendomi che si stavano solo tenendo alle maniglie in alto per non cadere. Però non la smettevano di fissarmi ed ero sempre meno tranquilla, mancavano 4 fermate e poi dovevo scendere quindi ho sperato che scendessero prima di me, ma a 2 fermate dalla mia ancora non scendevano, quindi mi sono fatta coraggio e mi sono alzata io andando verso la porta per far credere che scendessi, sperando che lo facessero anche loro, ma niente… Anzi si sono spostati e sono rimasti dietro di me. Ero nel panico, soprattutto perché sapevo che dove sarei scesa, nonostante fosse una stazione molto frequentata per via della presenza della stazione ferroviaria, dovevo andare dalla parte opposta del 90% della gente che sarebbe scesa lì e fare un percorso di gallerie deserte per raggiungere il treno. Allora mi sono spostata verso un’altra porta dove c’era un vigile del fuoco in divisa, mi dava sicurezza e ci siamo scambiati un paio d’occhiate d’intesa, credo avesse seguito la situazione dall’inizio. Ormai mancavano pochi secondi alla mia fermata e dovevo per forza scendere, mi sono fatta coraggio e quando si sono aperte le porte ho esitato qualche istante perché  ragazzi ancora mi fissavano, ma poi sono scesa e ho cercato di confondermi il più possibile tra la gente. Loro sono scesi esattamente nel momento in cui l’ho fatto io, avevo sempre più paura! I due hanno preso la mia stessa direzione, ma per fortuna per me non era quella giusta, quindi non so neanche io come sono riuscita a farmeli passare avanti e finalmente andare velocemente ad affrontare le gallerie della parte opposta e correre sul treno! Sana e salva!
Mentre tornavo a casa cercavo di convincermi che era tutta una coincidenza e che forse mi ero spaventata senza motivo, però se ripensavo (e ripenso) a ogni istante mi rendevo conto che non poteva essere una mia esagerazione, quei due volevano seguirmi, punto!
Da quella volta mio padre ha deciso di venire a prendermi a fine lezione per tutta la durata del corso.

4. Cosa ne pensi di strumenti di protezione sempre più diffusi come lo spray al peperoncino e soprattutto i corsi antiaggressione per donne?
I corsi antiaggressione potrebbero tornare utili se nel momento di un’aggressione abbiamo la lucidità di ricordare e utilizzare le tecniche imparate! Per quanto riguarda lo spray al peperoncino mi sa molto di “americanata”! L’abbiamo visto in tanti film e ha funzionato!! Ma pensiamo a una scena reale: sto camminando di sera in un posto isolato, mi si avvicina un malintenzionato e mi aggredisce, io come faccio ad avere il tempo di aprire la borsa e cercare lo spray tra i milioni di cose che abbiamo nella borsa??? Dovremmo camminare sempre con lo spray in mano e con il dito indice pronto a spruzzare! Potrei avere anche un mitra nella borsa ma non avrei comunque il tempo di prenderlo e usarlo! Ci sono tanti oggetti che possono trasformarsi in “armi” tra quelli che abbiamo in borsa, ad esempio una penna o le chiavi, ma rimane sempre il problema di non fare in tempo a prenderle.. Non so, ma a me non danno molta sicurezza.. anche se ammetto di portarmi spesso un mini deodorante spray in borsa …

5. Nel caso tu non abbia mai frequentato suddetti corsi o altre discipline di combattimento, ti è mai capitato di ricevere dei consigli o delle indicazioni da qualcuno su come poterti difendere in caso di aggressione?
Mi è capitato di vedere qualche tecnica in Tv, ma non me ne ricordo mezza e se anche me la ricordassi non sarei in grado di metterla in pratica dopo averla vista una volta tramite televisione! Per quanto riguarda i consigli mi è stato dato il famosissimo e credo/spero efficace “mira alle parti basse”! oppure un bel pugno sul naso!

6. Quale pregio - fisico o caratteriale - potrebbe avvantaggiarti in caso dovessi difenderti e quale difetto invece potrebbe svantaggiarti?
Io parto dal presupposto che una donna è sempre e comunque fisicamente svantaggiata rispetto a un uomo. (A meno che la donna non abbia le capacità di Fiona May e l’uomo abbia il peso-forma del Gabibbo!) Quindi di sicuro non sarei in grado di correre e scappare e tantomeno di usare la forza perché proprio non ne ho! Forse potrei puntare sull’astuzia e sperare in un colpo di genio per riuscire ad allontanare l’aggressore. E poi credo che una donna con la forza di Hulk in quei momenti potrebbe diventare indifesa come Candy Candy o viceversa una donna che nella vita è Candy Candy se subisce un’aggressione può sprigionare la forza di Hulk!

7. Quale tecnica di difesa consiglieresti? Potresti mostrarla o descriverla?
Non conosco vere e proprie tecniche di difesa quindi non posso consigliarle, ma posso suggerire di colpire alle parti basse perchè forza o non forza, il dolore è assicurato! E usare i denti!!! Mordere mordere mordere! Usare le unghie! Graffiare senza pietà! Dobbiamo cercare di fargli più male di quanto ne sta facendo a noi! E gridare il più forte possibile!

8. Accessori, scarpe e altri oggetti comuni possono creare vantaggi o svantaggi in caso di aggressione. Sapresti fare qualche esempio spiegandolo o mostrandolo?
Sicuramente i tacchi alti e vestiti stretti giocano a nostro svantaggio perché ci limitano nei movimenti e nella corsa. Gli accessori anche, secondo me, non aiutano. Ad esempio una sciarpa che correndo si allunga dietro di noi può permettere all’aggressore di prenderla e scaraventarci a terra, se non addirittura di provocare soffocamento, idem una collana  può indurre un aggressore a strangolarci! Forse una cosa che può vagamente essere usata come difesa è una borsa pesante da sbattere ripetutamente sulla faccia di chi ci sta facendo del male.
Io quando mi trovo a dover fare una strada brutta da sola cerco sempre di stare al cellulare con qualcuno, fidanzato, amica, genitori… o magari faccio solo finta, arrivando anche a parlare da sola se serve! Certo non sarà una grande arma di difesa ma forse il fatto di stare al telefono può scoraggiare qualcuno ad aggredirti!


Se ho fatto qualche battuta qua e là non è certo per sminuire la serietà dell’argomento, ma solo per sdrammatizzare un pò.  Purtroppo quando succedono queste cose c’è ben poco da ridere, ma non possiamo e non dobbiamo vivere nella paura. La vita è una sola!  Bisogna godersela e non dobbiamo permettere a nessuno di toglierci il sorriso! Abbiamo bisogno di essere tutelate e se la società non è in grado di farlo, facciamolo noi stesse con l’aiuto di chi ci sta sempre a fianco e ci vuole bene. 
Ci sono donne, ragazze e bambine che subiscono abusi e maltrattamenti ma si tengono tutto dentro, si spegne la luce nei loro occhi e vivono nel silenzio, nella paura e nella vergogna! Ma gli unici che dovrebbero vergognarsi sono gli autori di questi “omicidi”, perché una donna violata, anche se ancora respira, dentro è morta! Guardiamoci intorno e denunciamo queste persone! Se voi in prima persona siete vittime di maltrattamenti ditelo e chi vi fa del male sarà punito! E voi sarete finalmente libere di tornare a sorridere come è giusto che sia! Non facciamoci annientare, bisogna reagire!
Facciamo girare questo tag  perché  le esperienze di altre persone possano aiutare chi subisce violenze a capire di non essere sole e a  trovare il coraggio di parlare! 

Scrivete le vostre esperienze con un commento o rispondete al tag nel vostro blog.  

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